“Non c’è una via per la pace, la pace è la via” (A.J. Muste)
Al rientro da qualche settimana di vacanza mi sono dedicata ad una attività che amo molto: mettere ordine nella mia biblioteca privata e nei miei armadi. Ho sistemato tanti libri ed oggetti e molti li ho eliminati per offrire spazio al nuovo che desidera entrare: ho lasciato andare.
Sono stata in ascolto consapevole: delle sensazioni fisiche, del respiro, dei pensieri che si presentavano, delle emozioni evocate dai libri e dagli oggetti. Ho svolto questa attività in solitudine e con lentezza, prestando attenzione al momento presente; ho meditato.
Ho attinto ad una sensazione di pulizia, di chiarezza, di spazio.
La meditazione, esempio eccelso di presenza, rappresenta uno sguardo lucido su acque agitate che durante la pratica, lasciano gradualmente depositare sul fondo tutto ciò che le rende torbide. Possiamo posare questo sguardo equanime su: sensazioni, eventi, pensieri ed emozioni, permettendo così il loro depositarsi.
La presenza è fatta di contatto ed è in quello spazio che emerge la scelta.
La scelta è un fenomeno emergente, che rendiamo possibile quando ci liberiamo di ciò che non ci serve più nel percorso di vita attuale. La scelta appare in uno spazio di chiarezza, quando le acque agitate si placano.
Possiamo praticare la presenza consapevole in ogni contesto ed in ogni momento: riordinando la biblioteca, osservando un paesaggio, preparando la cena, facendo una passeggiata serale.
La concentrazione è una inesauribile sorgente di pace e di benessere.
Per me la consapevolezza più importante è stata che: la cura, l’accoglienza, la gentilezza, l’amore hanno bisogno di presenza e di spazio. Se ho troppe cose, troppe preoccupazioni, troppi dubbi, troppi timori, non mi resta più spazio per vivere e per amare.
Perciò voglio esercitarmi spesso ad essere consapevolmente presente e a lasciar andare perché voglio continuare ad amare e ad essere capace di accogliere.
Se sono troppo carica di oggetti, di pensieri, di attività futili, le turbolenze della vita possono rovesciarmi e farmi male, se viaggio leggera sono più agile e veloce a rispondere a quanto si presenta.
La consapevolezza è il vero tesoro perché rende possibile tutto, tuttavia non la si può acquistare in nessun negozio, è un bene prezioso che dobbiamo auto-produrre.
Presenza-Consapevolezza-Lasciar andare-Direzione: ecco la sequenza.
Sono consapevole che tanto più riesco e riuscirò a fare questo lavoro su di me tanto più potrò ispirare gli altri.
Solo questo mi è dato, ispirare ed educare, perché nessuno può insegnare nulla a nessuno e nessuno può curare nessuno, può solo creare le condizioni perché l’altro, sentendosi accolto con gentilezza e presenza ed ascoltato con pazienza, liberi le sue energie migliori.
“Siamo già ciò che vogliamo diventare” (Thich Nhat Hanh)